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“Siamo ciò che mangiamo”


Per intraprendere un percorso nutrizionale molti immaginano che serva un rinforzo di motivazionale e finché non l’hanno trovato non iniziano.. anche questa è una modalità di pensiero non corretta… Il percorso nutrizionale può essere iniziato in qualunque momento si voglia perché quel momento, con tutte le sue sfaccettature particolari, ci suggerirà come iniziare e poi proseguire sul sentiero.

Ludwig Fewerbach filosofo tedesco, ha espresso un concetto semplice ma molto efficace: “Siamo ciò che mangiamo”, quindi, non solo l’alimentazione corretta per persona, ci aiuta a prevenire malattie metaboliche come diabete, steatosi, malattie cardiovascolari, gotta, obesità stessa o problematiche dei tempi moderni come alzheimer, demenze, tumori (che per quanto multifattoriali, attingono per una buona percentuale nell’errata scelta alimentare), ma l’alimentazione ben condotta per la persona, può anche contribuire insieme a farmaci o integratori, nei casi più lievi, a fare da terapia a disagi o disfunzioni come reflusso, stitichezza, allergie, colon irritabile, diverticolosi, calcolosi renale o biliare, gotta, PCOS o a problematiche come diabete, celiachia, epilessia farmaco resistente, ipertensione, sindrome metabolica, fibromialgia, malattie autoimmuni in genere. "Fa che il cibo sia la tua medicina e che la medicina sia il tuo cibo”, recitava Ippocrate, padre della medicina.
Per il problema dell’obesità e delle problematiche correlate, molti studi correlano l’alimentazione corretta per persona ed il microbioma cioè l’insieme delle specie batteriche geneticamente disponibili nel nostro intestino. Un’alimentazione povera in fibre solubili ed insolubili può alterare questa distribuzione, restringendola a poche specie o selezionandone alcune in particolare. Ad esempio una dieta ricca di zuccheri e povera di fibre può aumentare i firmicutes rispetto ai bacterioides e facilitare l’obesità.
L’alimentazione corretta e personalizzata serve a riportare all’equilibrio la persona e quindi a far trovare ad ognuno di noi la corretta via per stare meglio e ritrovare anche il benessere mentale.
Nel IV secolo a.C. Ippocrate sosteneva che le malattie avessero origine nell’intestino. Al giorno d’oggi, il progredire delle ricerche scientifiche confermano il ruolo chiave di quest’organo e del suo microbiota per la salute in generale dell’uomo.
Recentemente, a questo proposito sta emergendo nel mondo medico-scientifico l’importanza dell’asse intestino-cervello (gut-brain axis) quale via di comunicazione bidirezionale tra l’intestino ed i centri cognitivi ed emozionali del sistema nervoso centrale (SNC). Alla luce dell’importanza assurta dalla comunità microbica intestinale, l’asse si è esteso alla triade Microbiota-Gut-Brain axis.
Le vie di comunicazione tra mente ed intestino/microbiota sono molteplici ed includono i meccanismi nervosi (vagali e non), quelli endocrini, quelli immunitari e i metabolici, mostrando una fitta rete di connessioni, in accordo con una visione unitaria e se vogliamo olistica dell’essere umano. Le molecole prodotte dai batteri influenzano le trasmissioni nervose. Alcune tipologie microbiche, come i Bifidobatteri, producono a livello intestinale il triptofano che entra nel circolo ematico ed è l’aminoacido di partenza per la formazione a livello cerebrale della serotonina, il neurotrasmettitore del buon umore. Risulta inoltre possibile che metaboliti batterici, come ad esempio gli acidi grassi a catena corta, possano agire da modulatori dell’espressione genica (fattori epigenetici) ed influenzare le funzioni mentali ed i comportamenti.
Un microbiota alterato sta emergendo come elemento predisponente, non solo di disturbi metabolici, gastrointestinali e infiammatori, ma anche in disordini neurologici quali l’Alzheimer, la sclerosi multipla, il Parkinson, i disturbi dello spettro autistico, l’ansia e la depressione, tanto da assumere il ruolo di PSICOBIOTA.
Ecco che emerge come fondamentale la corretta alimentazione soprattutto nelle situazioni di disagio, anche senza attendere di avere la corretta motivazione, in quanto sarà la correzione dello stile di vita alimentare ed in contemporanea dello stile di vita attivo ed eventualmente del micobiota intestinale, a riportare il buonumore e la possibilità di ritrovare la buona motivazione.